Essendo l’angolo della TechnoTopa un appuntamento molto seguito, ho pensato che potevo offrirvi un contributo decisamente più personale grazie alla collaborazione di chi è abituato a stare a contatto con ragazze decisamente attraenti. Tempo fa infatti tramite i commenti del blog avevamo avuto il piacere di fare la conoscenza di Claudio Vignola, fotografo professionista, e questo mi ha dato lo spunto per contattarlo per vedere di conoscere meglio l’ambiente in cui lavora sotto diversi punti di vista. Colgo l’occasione per ringraziarlo, in quanto è risultato da subito molto disponibile e a giudicare da quanto ho trovato su di lui in internet anche molto simpatico ed aperto al web.
Claudio Vignola, classe 1977:
Sito personale: http://www.claudiovignola.com
Il suo blog: Backstage di un fotografo
L’intervista ovviamente la trovate dopo il break.
Giusto perchè “prevenire è meglio che curare“: MT indica l’intervistatore (myTechnology) e CV l’intervistato (Claudio Vignola appunto).
MT: Quando parti per un servizio, cosa metti in valigia?
CV:
- Idee.
- Entusiasmo.
- Canon EOS 1Ds Mark-III, 50mm f1.2, 100mm f2.0, 24mm f2.0
MT: Tramite internet ho visto che hai fatto e/o stai facendo diversi lavori per conto tuo, ma da quanto hai scritto sul blog se non ho capito male hai partecipato anche a delle “spedizioni” per Sports Illustrated: quale preferisci come tipo di attività tra le due? e che ruolo avevi all’interno del gruppo SI? O meglio: c’è un fotografo principale e gli altri fanno da supporto o ci sono più persone che eseguono lo stesso lavoro? (lo chiedo perchè ho visto delle foto in cui c’erano almeno due o tre persone intente a scattare).
CV: Durante quel servizio io ero con Settimio Benedusi e per lui curavo tutto il backstage che quormalmente compariva su un blog specifico di Corriere.it .
Stavo realizzando sia foto che video, oltre che tenere d’occhio che tutto il servizio scivoli via senza problemi.
E’ stato bello perchè ho avuto la possibilità di fare un pò come volevo, realizzare registrazioni e foto senza troppi vincoli, ma ti posso garantire che dopo una settimana sono tornato a casa distrutto.
Le altre persone che hai visto intente a fotografare/riprendere erano Settimio Benedusi appunto, che stava realizzando il servizio vero e proprio, e i cameramen di FashionTv che seguivano il servizio per poi mandarlo nei loro circuiti oltre che per il backstage ufficiale del progetto.
Quando ci sono queste grosse produzioni c’è sempre la possibilità di conoscere persone interessanti e viaggiare in posti incredibili, quindi sarei decisamente bugiardo se dicessi che non mi piace, ma anche lavorare a qualche piccolo progetto personale da grandi soddisfazioni, specie quando, alla fine di tutto, guardi le foto e dici: “Mi piace!”.
MT: Che percorso formativo hai seguito per diventare fotografo? O ti sei alzato una mattina e sei andato a comprare una reflex da Media World?
CV: Piu o meno… :o)
Sono sempre stato appassionato di fotografia ma solo dopo aver lavorato presso lo Studio Ros, un importante studio di post produzione e ritocco fotografico, ho deciso che correggere gli errori degli altri non mi bastava.
Da un giorno all’altro, grazie anche agli stimoli che mi dava Stefano Gilera, un grande (enorme per essere precisi) fotografo che mi ha fatto da “tutor” ho iniziato a calcare i primi set fotografici.
MT: Ci sono favoreggiamenti anche nel tuo settore? O la bravura conta più di tutto?
CV: Ehm….. posso chiedere al pubblico? ;o)
MT: Cosa ti fa arrabbiare maggiormente di questo lavoro?
CV: Ci sono molte cose che non vanno in questo settore…
Veniamo dagli anni d’oro, quando il fotografo di moda era considerato un semi-dio e ogni suo capriccio era accontentato in funzione del risultato.
Certi fotografi ancora non si sono accorti del cambio di secolo…
In molti studi fotografici vige la regola “io sono il capo, tu sei la merda” e questo crea semplicemente un ambiente di lavoro difficile e, contrariamente a quello che pensa il “capo”, poco produttivo.
I clienti ormai non spendono un soldo, spaventati dal periodo buio, e quando spendono preferiscono rivolgersi all’estero, come se ci fossero chissà che fotografi/truccatori/stylist più capaci.
Il risultato è che le nostre nuove leve non hanno modo di emergere e migliorarsi, nonostante noi siamo quelli che hanno inventato il sistema moda e siamo indicati da tutti come quelli che vestono meglio e hanno buon gusto.
Secondo risultato… o si cambia lavoro o si emigra.
Io, giusto per non parlare di cose astratte, a marzo farò un salto a Miami per sondare il terreno.
Queste sono le prime cose che mi vengono in mente e che possono essere pubblicate senza garanzia di ricevere una querela…
MT: Su quali fattori si sceglie una location piuttosto che un’altra?
CV: Dipende dalla storia che si vuole raccontare.
Per una marca di abbigliamento giovane e un pò particolare abbiamo scelto come ambientazione il deserto californiano, per un servizio di glamour dove si voleva presentare la modella come un essere della fantasia, elfo che vive nel bosco incontaminato, abbiamo scelto un posto sperduto a 1800m, pieno di neve…
MT: Alba o tramonto?
CV: Tramonto decisamente!
MT: Come ha cambiato il digitale nel modo di fare fotografia? Per esempio: nel mondo cinematografico, il digitale sta sempre più aiutando i registi, i quali riescono a vedere in real time come è venuta la scena appena girata.
CV: Lo stesso si può dire della fotografia. Ha facilitato enormemente la vita al fotografo, ma di contro ha permesso che un sacco di improvvisati fotografi di uccidere il mercato proponendo servizi di bassa qualità a prezzi ridicoli.
MT: Immaginando di star lavorando a delle foto per un calendario, che quindi punta tutto su 12 foto, quanti scatti vengono realizzati approssimativamente?
CV: Generalmente per un calendario si realizzano dai 15 alle 20 foto, che verranno sucessivamente portati a 13 , compresa la copertina.
Il numero di “click” fatti dipende molto dal fotografo: ci sono alcuni che hanno le idee chiare e vanno dritti alla meta e altri che puntano sulla quantità di materiale fatto per poi trovare la foto migliore tra quelle scattate.
MT: Raw, jpg o altro?
CV: La qualità dei JPG attuali è notevole, difficilmente riconoscibile da un occhio non esperto e offre il vantaggio di poter scattare più velocemente senza preoccuparsi dei rallentamenti dovuti di RAW, ma in situazioni difficili il RAW permette di uscirne indenni e senza troppe paure.
MT: Quanto conta il fotoritocco a computer? Voglio dire, ragazze tipo Genevieve, Catrinel & Co non mi pare abbiano giri-vita da smaltire o grossi difetti in genere, ma del resto la Campari ci insegna che anche una Jessica Alba qualunque viene pesantemente photoshoppata.
CV: Partiamo da un presupposto: NESSUNA foto viene pubblicata senza essere stata ritoccata.
La differenza sta nella qualità del ritocco: se è fatto bene non si vede.
Le modelle vengono ritoccate per portarle ad uno stato di perfezione (infatti si parla di “modello”) proprio perchè devono incarnare un ideale. Chi cerca di assomigliare ad una modella vista su un giornale è soltanto una stupida, perchè equivale a voler assomigliare ad un videogioco, a qualcosa di irreale.
I personaggi televisivi, poi quando compaiono sui giornali hanno ben poco di reale. Il video permette di non soffermarsi troppo sui dettagli ma in fotografia ogni difetto è lì, fermo, a mostrasti impietoso e allora impongono pesanti ritocchi, in caso contrario non rilasciano il nulla osta alla pubblicazione della foto.
In ogni caso, ripeto, una ragazza che volesse essere come una modella/personaggio tv vista in foto è soltanto una illusa perchè ormai è risapunto che sono foto modificate.
Non c’è maggior bellezza di quella che si sprigiona dall’interno della persona.
E se lo dice uno che deve fotografare l’esteriorità….
MT: C’è un modo per riconoscere quando una modella è particolarmente
portata per posare?
CV: Lo si vede subito, appena inquadrata nel mirino: se comunica con lo sguardo, il corpo, i movimenti, sai già che il risultato finale sarà valido e il servizio andrò in porto senza fatica.
Questa è la grande discriminante tra una modella e l’altra.
Naomi è bellissima ancora oggi nonostante l’età non proprio di primo pelo e surclassa modelle ad oggi più fresche, giovani e belle.
Perchè?
Perchè Naomi travolge l’osservatore. Non è un oggetto passivo ma un soggetto attivo. Lei è il motivo della foto.
MT: E’ vera la “barzelletta” che di fronte a ragazze che sono tra le più belle al mondo e che si mettono li mezze biotte su una spiaggia deserta voi rimanete impassibili al loro fascino e continuate a scattare? Cosa avete al posto degli ormoni, cinture di castità? Del resto le giornate son fatte di 24 ore, e non credo le si passino tutte a lavorare.
CV: Nessuna barzelletta.
Parrà inverosimile ma… anche quando realizzo degli scatti di nudo o glamour, la mia unica preoccupazione è la foto.
Capita però, magari a distanza di qualche giorno, mentre si scelgono le foto, di essere presi da quel sano piacere nella vista di un bel corpo, maaltrimenti non c’è distrazione che tenga.
Le giornate sono “solo” di 24 ore e spesso non bastano neanche.
Dopo 6 giorni di lavoro continuo sotto un sole caraibico devi consegnare un lavoro impeccabile e aver fatto star bene tutto il team, altrimenti è l’ultima volta che vieni chiamato.
Direi che è un ottimo motivo per lavorare seriamente. :o)
MT: Ha una qualche importanza per te, sempre a livello professionale, Facebook (o altri siti di social network)? O come me lo usi principalmente per cazzeggiare?
CV: Personalmente uso Facebook soltanto per tenere contatti con persona che non vedo spesso o che magari non sentivo da decenni.
Grazie a FB ho preso contatto con persone che han fatto le scuole elementari con me e che non avrei mai più ritrovato altrimenti.
Mantenere presente il proprio passato e fondamentale per indirizzare bene il proprio futuro.
Per il lavoro ci sono altri strumenti.
MT: Qual è la tua massima aspirazione? (o…cosa speri di fare in futuro…)
CV: Fare questo lavoro bene, guadagnare il giusto e avere delle belle soddisfazioni personali.
Tolto il discorso professionale, l’importanza maggiore va sicuramente alla famiglia, che a breve formerò insieme alla mia ragazza; alla conoscenza del mondo che ci circonda, e non parlo solo di quello visibile o sensibile; poter donare qualcosa di buono a qualcuno, che lo custodirà donandolo a sua volta a chi ne avrà bisogno.
MT: E per finire: in una scala da 1 a 10, quanto s’incazza la tua morosa/fidanzata quando prendi e te ne vai via “per lavoro”?
CV: Solo fino a 10? ;o)
Beh, non è certo felice, proprio perchè siamo una cosa sola e staccarsi ogni volta è un piccolo dramma, ma sa che è per il nostro futuro e la mia realizzazione quindi accetta di buon grado.
Anche per questo non posso che amarla follemente e sperare di tornare appena possibile.
Isole tropicali?
Modelle bellissime?
Fama e soldi?
Questa è la vera mia ricchezza.
Ti ringrazio Claudio, e in bocca al lupo per tutto quanto!
E tu? cosa vorresti chiedergli? [numeri telefonici delle modelle a parte…]
Solo un’aggiunta.
Il progetto “The Body.it” è ormai fermo da tempo.
Ultimo progetto (tutt’ora in corso) è la realizzazione dei video per il progetto “Max Casting”.
I video e i servizi fotografici (di Settimio Benedusi) sono visibili qua:
http://max.rcs.it/speciali/max_casting/max_casting_index.shtml
se non sbaglio ho visto infatti su youtube che stavi girando un video.
Si avevo visto che l’ultimo post su TheBody è abbastanza vecchio, però la signorina Marianna meritava la segnalazione 😉
Se vuoi…ti metto in contatto per un nuovo post della TecnoTopa…. :o)
mmm… ti rispondo in modo velato (del resto entro l’anno mi sposo):
Lo considero un “si”? ;o)
😀
Ok, mi attivo… :o)
Grazie 🙂
Volevo complimentarmi anche io con te Claudio, soprattutto perché sei riuscito a farti strada in questo campo che, come dici tu, con l’avvento del digitale è diventato sempre più competitivo.
Volevo farti una domanda (Paolo va bene se la metto qui?), che in realtà è che altro una curiosità.
Come si vede anche in una foto su thebody.it, Marianna ad un certo punto guarda con te sulla macchina gli scatti appena fatti.
Prima del digitale questo tipo di “confronto diretto” era impossibile, e volevo sapere come ti comporti tu da questo punto di vista.
Sei tu che inviti la modella a guardare gli scatti, per commentarli e sentire un suo parere su come eventualmente andare avanti nella sessione?
O sei un tipo più schivo e sul campo preferisci “tenerti gli scatti per te”, sperando di non incontrare una modella curiosona, che magari abbia anche la pretesa di dirigerti?
@ RikyUnreal:
Ciao Riky,
ti ringrazio per i complimenti ma ti assicuro che la mia strada è ancora molto lunga!
Proprio per questo, esattamente domattina partirò per Miami dove resterò una settimana (tra l’altro in compagnia della qui ben conosciuta Catrinel Menghia) cercando di aprire nuovi canali lavorativi.
Riguardo la tua domanda posso risponderti che dipende dalla situazione, anche se in linea di massima la modella vedrà le foto solo la scelta e al post produzione.
Mi spiego.
Specialmente con le modelle alle prime armi o insicure (ce ne sono un sacco) è un suicidio mostrare loro le foto “grezze” perchè poi si condizionano e non lavorano con la dovuta tranquillità. Se per sfortuna apri una foto dove ha una brutta espressione, questa rimarrà convinta che le foto stiano venendo male e quindi non ci metterà più l’impegno dovuto.
Per questo motivo non mostro le foto se non dopo aver fatto la scelta e almeno la post produzione di base.
Altro discorso è quando la modella è dotata di carattere e magari serve che veda almeno l’ultima foto scattata per farle capire cosa vuoi da lei.
Se la modella è curiosona e magari sborda dal suo ruolo… basta metterla in riga subito. :o)
Ciao.
Grazie per la risposta!
Immaginavo che le dinamiche fossero più o meno queste.
OT: Sai che ti invidio molto per il fatto che la prossima settimana sei in Florida? Non tanto per le modelle, ma perché probabilmente mercoledì c’è il lancio dello Shuttle Discovery… 🙂
Opeppa!
Non lo sapevo!
Hai fatto bene a dirmelo!
Hai una vaga idea dell’orario del lancio?
La ‘Flight Readiness Review’, ossia la riunione in cui si decide se effettuare il lancio o meno si sta proprio svolgendo in queste ore (questo è un volo un po’ ‘tribolato’ per questioni tecniche).
Appena rilasciano il comunicato stampa, ti dico qualcosa qui.
Claudio Vignola ha scritto:
Con Unreal sfondi una porta aperta nel fare questo tipo di domande:
http://www.mytechnology.eu/2008/09/06/unreal-insegue-le-sue-passioni-sts-125/
Miami, una settimana, Catrinel, aprire nuovi canali….non so sembra tanto un messaggio in codice però ti credo.
Mannaggia, buon lavoro allora!
Hanno dato l’ok per il decollo.
Se tutto procederà senza intoppi, il lancio sarà in notturna, mercoledì 11 alle 21:20 ora locale.
Vedere il lancio dello Shuttle è il sogno per ogni appassionato (per ora non ho avuto questa fortuna).
Un decollo alla sera deve essere molto spettacolare da osservare, si basti guardare questo video.
http://anon.nasa-global.edgesuite.net/qt.nasa-global/ksc/ksc_111708_126_launch_720.wmv
Purtroppo, anche pagando il biglietto (sempre se si riesce a trovarli), le postazioni di osservazione non sono ovviamente vicine alla rampa per ragioni di sicurezza (ci devono essere almeno 3 miglia di distanza), però il vantaggio del lancio di notte è che anche ad una certa distanza si può vedere il puntino luminoso dei motori dello Shuttle fino al momento in cui si spengono dopo l’ingresso in orbita.
Quindi, se ne avrai la possibilità, avvicinati più che puoi a Cape Canaveral, o comunque fai in modo di trovarti su una spiaggia della costa Atlantica.
Chiudo con questa bella POSA-B sempre del lancio ripreso nel video precedente.
http://matrix.rikyunreal.it/NewsPic/0038-STS126SuggestivoLancio.jpg