venerdì, 19 Aprile 2024
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Visita alla camera bianca per il recupero dati di Kroll Ontrack [Video]

In settimana sono stato ospite di Kroll Ontrack insieme ad altri ragazzi, l’occasione era quella di festeggiare i 55 anni dalla nascita del primo hard-disk, e chi meglio di un’azienda che effettua il recupero dati potrebbe volerne festeggiare l’anniversario?

L’evento è iniziato con una presentazione esposta dal country manager Paolo Salin, che ha ripercorso in maniera gradevole la storia dell’hard-disk, ed è poi continuato con la visita alla camera bianca (l’unica in Italia) la quale, diciamolo subito, non corrisponde minimamente a quello che può essere l’immaginario collettivo, vale a dire: niente tutine bianche e mascherine che girano per il laboratorio. Per l’operazione di recupero dati è infatti richiesto lo standard di classe 100, il che significa equipaggiarsi di una postazione sulla quale viene predisposto un particolare flusso d’aria che soffia aria (anzichè risucchiarla come forse sarebbe più normale pensare) andando così a creare le condizioni ideali per poter operare su hard-disk aperti.

Giusto per mettere i puntini sulle i e farvi capire la differenza che passa tra tipi diversi di camere bianche, le tutine bianche che spesso si vedono pubblicizzate in giro le si possono trovare solo nelle camere di classe 10 o inferiori, che sono pochissime al mondo e corrispondono spesso e volentieri a quelle di Intel, AMD, produttori di supporti, e industrie farmaceutiche.

Il vero punto di forza di Kroll Ontrack è però l’esperienza, ed è infatti grazie a questa che le varie sedi presenti in tutto il mondo vanno a costituire un database conoscitivo utile per risolvere le varie problematiche: basta pensare che determinati hard-disk vengono venduti prima in oriente che da noi, e questo fattore è talvolta un fattore fondamentale perchè significa che eventuali problematiche dovute a componenti elettroniche piuttosto che di hardware trovano già una soluzione prima ancora che si presenti il problema qui da noi. Il personale di Kroll Ontrack è perennemente in contatto con i loro colleghi stranieri, e questo anche per reperire le parti hardware utili a riparare momentaneamente hard-disk danneggiati per consentirne il recupero: in sede infatti vengono stoccate le componenti hardware di più frequente utilizzo, ed al momento della diagnosi di un nuovo hard-disk se ci si accorge che il problema è proprio una componente difettosa ci si applica immediatamente affinchè il pezzo venga reso disponibile in tempi brevi (e quando dico brevi intendo molto spesso ore, non giorni).

Durante la presentazione è stata posta anche una forte attenzione verso i nuovi supporti quali i dischi a stato solido (SSD), evidenziando che i problemi ovviamente non sono più di natura meccanica (non essendo presenti parti in movimento) ma piuttosto di elettronica, ed anche in questi casi appunto per questo sebbene si sia portati a pensarli “più sicuri” non è sempre vero in quanto mentre sugli hard-disk tradizionali i dati è pur sempre possibile recuperarli dai “piatti” andando a sostituire le parti danneggiate, negli SSD la bruciatura di un chip può voler dire che l’intero disco diventa illeggibile. Inoltre si pone un problema di firmware molto importante, che diventa ancora più importante in quella che è la giungla delle chiavette USB, anch’esse da non sottovalutare in quanto l’aumentare delle loro capacità sta facendo in modo che diventino sempre più importanti anche per un discorso di recupero dati.

La prassi dell’azienda coincide con una prima fase di diagnosi dal prezzo più che abbordabile (ma sufficiente per effettuare una certa scrematura fra chi realmente ne abbia necessità e chi meno) al termine della quale viene comunicato al cliente l’elenco dei files che è possibile recuperare, a questo punto il cliente ha facoltà di scelta sulla strada da percorrere, e nel caso decida per il recupero i suoi dati verranno riversati su un nuovo supporto.

Tutto questo processo però è stato molto ben chiarito nel video che trovi qui sotto, della durata di 13 minuti circa ma che reputo decisamente interessanti, come è stato interessante vedere una testina al microscopio e sul minitor che ne proiettava l’immagine vedere incollata una pellicola con lo schema della testina per consentirne l’allineamento.

In chiusura vorrei fare quindi un ringraziamento particolare al personale di Kroll Ontrack, che oltre ad essermi parso molto professionale e riservato, hanno saputo trasmettere la giusta ironia ed ottimismo (visto le ottime percentuali di recupero dei dati) verso un argomento che invece è a tratti drammatico (e quando brucerete il vostro primo disco mi saprete dire).

Video: visita della camera bianca classe 100

Una chicca per finire

Vi lascio qui di seguito la TOP10 dei casi più strani rilevati da Kroll Ontrack per quanto riguarda la perdita dei dati per il 2010. Ovviamente più diminuisce il numero più sale la stranezza/pazzia degli utenti.

10 ) Un pesce fuor d’acqua. Quando la batteria del notebook si è scaricata, un utente alle prime armi ha afferrato, da dietro la sua scrivania, quello che pensava essere il caricabatterie del suo portatile. Dopo aver inserito il cavo di alimentazione nel suo notebook si è accorto che non era quello giusto bensì di un altro dispositivo e ha “fritto” il computer.

9 ) Doppio recupero dati. Un cliente ha richiesto il ripristino di alcuni tape e il team di Kroll Ontrack ha prontamente ripristinato i dati e li ha memorizzati su sei hard disk esterni. L’azienda cliente ha effettuato un backup dei dati su altri sei hard disk esterni conservati all’interno di cassaforti ignifughe. L’azienda ha iniziato a utilizzare i dati di cui aveva bisogno, dagli hard disk su cui era stato effettuato il backup ma, sfortunatamente, qualcuno aveva accidentalmente sovrascritto alcune delle informazioni. “Non c’è da preoccuparsi”, hanno pensato tutti. “Possiamo semplicemente utilizzare gli HDD di Kroll Ontrack”. Tuttavia, quando gli hard disk esterni sono stati collegati, hanno scoperto che i dati non erano stati copiati ma spostati. Di conseguenza, sugli hard disk non c’era nulla. Per fortuna Kroll Ontrack era ancora in possesso dei nastri originali ed è riuscita a recuperare tutti i dati per la seconda volta.

8 ) I ricordi più belli. Una donna in visita ad un familiare ha subito il furto del computer portatile nella stanza di un ospedale. La polizia è riuscita ad acciuffare i ladri e a recuperare il notebook ma i dati, comprese numerose fotografie, erano già stati cancellati. Kroll Ontrack è riuscita a recuperare il 90% delle immagini.

7 ) Cibo per gli esperti. Un disco rigido viene consegnato ai laboratori Ontrack Data Recovery da un negozio di macelleria con un imballo di polistirolo e con i resti di un delizioso prosciutto. Dopo averlo “sgrassato”, il disco rigido è stato portato in camera bianca. Fortunatamente tutti i dati sono stati recuperati anche grazie al cliente che ha seguito i consigli degli esperti Ontrack Data Recovery di preservare l’unità nello stato in cui si trovava e proteggerla in modo adeguato.

6 ) Tra le nuvole. Un viaggiatore abituale stava bevendo un caffè in attesa del volo che l’avrebbe riportato a casa. Il passeggero appoggia la borsa con il proprio notebook sul pavimento del bar, dimenticandola. La polizia aeroportuale notifica la borsa come bagaglio incustodito e mentre il viaggiatore si trova in volo, il portatile viene fatto esplodere poiché poteva rappresentasse una minaccia per la sicurezza.

5 ) Allacciate le cinture. Una donna d’affari, in ritardo al lavoro, ha appoggiato la propria borsa sul tettuccio della sua auto quindi si è accertata che il caffè fosse nell’apposito contenitore e il suo bambino nel seggiolino. Ansiosa di arrivare in tempo, la donna allaccia le cinture e rapidamente esce dal garage dimenticando la borsa sul tetto dell’auto. Il computer caduto a terra è stato schiacciato dalle ruote.

4 ) Laptop lettiera per gatti. Una donna ha lasciato il proprio Mac in ricarica sul pavimento della sua abitazione, per qualche ora. La donna torna nella stanza e scopre che la tastiera è bagnata e il suo gatto è in un angolo. Sfortunatamente il micio ha utilizzato il computer come una lettiera!

3 ) Amare l’Africa. Un uomo ha lasciato il lavoro per realizzare il sogno di una vita: recarsi in Africa e fotografarne la povertà. Dopo aver trascorso diversi mesi a scattare foto, ritorna a casa per svilupparle e venderle alle aziende con l’obiettivo di sensibilizzare sulla necessità di inviare aiuti umanitari in Africa. Sfortunatamente scoppia un incendio nel suo appartamento ma i vigili del fuoco riescono a impossessarsi del computer. Mentre scendono dalle scale antincendio, il portatile cade. Dopo questi due gravi incidenti, gli ingegneri di Ontrack Data Recovery sono riusciti a recuperare il 100% delle immagini.

2 ) Formiche in marcia. Durante un’alluvione in Europa, un computer resta sommerso, per più di due giorni, nell’acqua di un fiume. L’alluvione non è stato l’unico problema che ha dovuto “subire” l’hard disk. Quando il disco è infatti arrivato presso la camera bianca di Kroll Ontrack, una formica, che ha cercato di sfuggire al diluvio, è stata ritrovata tra le testine dell’hard disk. Tecniche rigorose messe in atto nella camera bianca hanno portato al recupero della maggior parte dei dati presenti sul drive, ma non è stato possibile salvare la formica.

1 ) Laptop non impermeabile. Un uomo, mentre cercava un pò di relax sulla spiaggia, ha portato con se il proprio pc portatile per leggere le e-mail durante le vacanze. A mezzogiorno, quando la temperatura inizia a salire, decide di fare una nuotata. Un pò diffidente nel lasciare il suo notebook incustodito, decide di riporlo in un sacchetto di plastica in modo che non si bagni e si tuffa con esso. Il sacchetto non è in grado di reggere l’impatto con l’acqua, il PC si allaga e l’uomo perde tutti i suoi dati.

Tutte le foto dell’evento

Paolo Colombo
Paolo Colombohttps://www.mytechnology.eu
Classe '81, appassionato di tecnologia e internet. Dal 29 marzo 2007 scrive quotidianamente con passione sul suo blog www.mytechnology.eu | .it articoli inerenti queste due tematiche. Ha una bellissima moglie e due figli adorabili, e passa le nottate scrivendo articoli e giocando online con i membri del clan EraseR che conosce da ben 20 anni.
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2 Commenti

  1. Ormai molte altre aziende eseguono il recupero dati con la stessa professionalità, know how e strumentazione professionale..clean room compresa.
    A prezzi sicuramente più contenuti non rinunciando alla qualità del servizio

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