Il trailer del film San Andreas mi aveva davvero attirato rievocando in qualche modo quell’atmosfera apocalittica in stile “The day after tomorrow”, in più la presenza di The Rock mi aveva galvanizzato al punto che pensavo bastasse lui con le braccia a tenere attaccate le due zolle tettoniche.
E da qui inizia l’alert: spoiler!
Invece più mi addentravo nella visione del film e più capivo di essere di fronte ad un dramma familiare e non ad un film del genere catastrofico.
Io non voglio criticare eccessivamente (anche perchè in una situazione del genere ti ci devi trovare per capire chi sei) ma il nostro caro The Rock, che veste i panni di un vigile del fuoco di Los Angeles (quindi fondamentale in un’emergenza simile), alla prima scossa ne approfitta per utilizzare mezzi di soccorso del dipartimento a scopi puramente personali, e si comporta da perfetto sciacallo rubando un’auto (già rubata in precedenza ok ok), un aeroplano ed un gommone tanto da farmi pensare di essere davanti ad una MOD di GTA V.
Ma a parte questi dettagli è proprio la storia di fondo che depotenzia l’effetto catastrofico (sebbene ben presente) di un terremoto di questa portata.
Lo spettatore si ritrova di fronte a qualcosa che praticamente è già in atto, non c’è tempo per lanciare allarmi specialmente quando sei un sismologo che dice di poter prevenire i terremoti e lo fa solo quando di fronte ha una cartina piena di cerchi rossi tanto da riempire California e Nevada: solo un cieco non sarebbe stato in grado di capire che non si trattava della classica “scossetta”, ed il fatto che probabilmente in un episodio simile ci saranno state milioni di vittime poco importa perchè l’unica cosa importante è radunare mamma, papà e figlia.
Come?
Fondamentalmente a colpi di botte di culo perchè solo con quelle riusciresti a schivare in volo palazzi in caduta libera, o meglio ancora a domare un’onda gigante e al tempo stesso evitare i container che piovono dal cielo.
A parte tutto questo comunque, San Andreas è un film gradevole che ti consiglio di guardare se ti piace il genere, ma che avrebbe giovato di una maggior attenzione riposta a cause ed effetti della catastrofe. Il momento della distruzione di San Francisco era a mio avviso fondamentale nella sua drammaticità, ma è stato proposto come se nulla fosse e rilegato in un’inquadratura sfocata indegna che privilegiava il volto della Daddario.
Anche The day after tomorrow se vogliamo era una storia “familiare”, ma il tutto è stato raccontato dando maggior peso agli eventi accaduti prima, durante e anche dopo la catastrofe a tutto beneficio dell’atmosfera generale.