The Water Diviner, ovvero: come con un rabdomante australiano cerca di ritrovare i figli persi durante la guerra in Turchia.
La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo e da la sensazione che nella trasposizione su grande schermo sia andato perso qualcosa. Il ritmo del film è molto rilassato con l’inserimento occasionale di alcune scene di guerra che vogliono raccontarci la storia di 3 fratelli australiani partiti per combattere la battaglia di Gallipoli durante la prima guerra mondiale.
Attenzione: spoiler.
Non voglio dire che è noioso, ma Russell Crowe (attore e regista del film) ha sicuramente adottato un approccio molto inconsueto nel volerci raccontare questa storia.
Nel film il personaggio principale è poco credibile nel momento in cui non si capisce come o con quale dote riesce a trovare i cadaveri di due dei suoi tre figli e successivamente ha una visione che lo convince del fatto che il figlio maggiore è ancora in vita. Questo è l’elemento che più di tutto rovina un po’ il film in quanto sembrano momenti spuntati dal nulla solo per riuscire a tenere insieme la trama e dare quell’accelerata al film.
Nel complesso il film è godibile, ma poco avvincente se non nel finale che rivela alcuni particolari inaspettati della guerra e danno un senso alla scomparsa del terzo figlio.