Ormai tutto è connesso, e gli spazzolini elettrici non fanno eccezione ed ecco quindi la recensione del Philips Sonicare DiamondClean Smart serie 9300
Lo spazzolino elettrico ricevuto da Philips è di tipo smart, vale a dire che è possibile sincronizzarlo con il proprio smartphone non solo per avere tutta una serie di rapporti ma anche per avere una sorta di tutor durante il lavaggio dei denti.
Il modello inviatomi da Philips è per la precisione il Sonicare DiamondClean SMART HX9903/03.
Molto accessoriato
Arriva in una confezione molto accessoriata che non lascia nulla la caso.
Oltre al manico troviamo la base di ricarica alla quale è possibile abbinare due tipi di alloggiamenti e 3 testine ognuna con uno scopo differente: pulizia profonda, cura delle gengive e rimozione delle macchie.
L’unica a mancare è quella per la pulizia della lingua e qui si mette in evidenza una delle differenze con i modelli maggiori che prevedono un programma apposito anche per la sua pulizia.
E poi c’è la custodia da viaggio, in similpelle bianca, davvero ben curata e che permette di trasportare oltre al manico anche 2 testine.
Il DiamondClean Smart serie 9300 è un piccolo capolavoro di tecnologia e design: sul manico troviamo solo due pulsanti di cui uno dedicato all’accensione e spegnimento e l’altro invece regola l’intensità della vibrazione della testina.
Poco più sotto ci sono tutta una serie di spie luminose che indicano il tipo di testina applicata (ci arriviamo tra poco) e poi ancora la spia della batteria e sotto, ma proprio sotto, un led luminoso color viola che avrà il compito di avvertirci quando durante lo spazzolamento faremo qualcosa di sbagliato.
Testine decisamente SMART
Anche le testine sono smart: nella parte che si rivolge al manico è messo in bella vista un sensore RFID che comunicherà alcuni dati importanti come il tipo di spazzola applicata nonchè la pressione applicata su denti e gengive o ancora lo stato di salute della testina stessa.
Tutto parte da qui, e senza questo piccolo elemento lo spazzolino di Philips perderebbe una componente importante in merito ai report che mette a disposizione all’interno dell’app.
Inoltre stando a quanto riportato sulla confezione, una volta che la testina avrà esaurito il suo ciclo di vita dovrebbe comparire una spia luminosa che ci invita a sostituirla.
Lo spazzolino bluetooth
Grazie al bluetooth integrato è possibile, dopo aver scaricato sullo smartphone l’app Sonicare, abbinare lo spazzolino ed impostarlo in modo da raggiungere un obiettivo come:
- salute gengivale;
- alito fresco (che richiede però il pulisci lingua);
- rimozione della placca;
- sbiancamento
L’utilizzo dell’app è piuttosto intuitivo e sono principalmente 3 le cose per cui è particolarmente utile:
- dettare i tempi della pulitura grazie ad una sorta di assistente che ci segnala dove stiamo pulendo e a fine pulizia ci dice se ci sono aree che abbiamo trascurato;
- monitorare lo stato della testina, dicendoci in modo molto chiaro tra quanti utilizzi sarà meglio acquistarne un’altra;
- personalizzare le arcate dentarie dal menù “aree chiave” dal quale potremo andare ad indicare zone di accumulo della placca, zone che sanguinano, di recessione gengivale o infine andare ad indicare la presenza di carie. In questo modo ci ricorderemo meglio quali sono le zone che richiedono particolare attenzione durante il lavaggio.
Di queste tre, quella probabilmente maggiormente utile nel lungo periodo è indubbiamente la seconda in quanto le altre a mio parere soffriranno di una diminuzione di interesse via via che il tempo passa.
Va però detto che è importante almeno inizialmente seguire questi step ed i consigli che ci vengono dati dall’app, specialmente se durante la pulizia siamo soliti essere dei selvaggi che passano da un dente all’altro senza criterio e senza la pazienza di dedicare il giusto tempo in maniera omogenea alle varie zone.
C’è infatti una componente istruttiva piuttosto importante nell’utilizzo dello smartphone che molti giudicheranno superflua ma che in realtà ci farà capire quanto poca attenzione dedichiamo alla pulizia.
L’efficacia della pulizia
La prima volta che l’ho provato mi è parso di essere dal dentista durante una sessione di pulizia del tartaro: fastidiosisssssimo!
Con il tempo poi mi sono abituato tanto che ora non ci faccio più caso ma per chi dovesse essere particolarmente sensibile può sempre provare a diminuire l’intensità della vibrazione tramite il pulsante.
Philips dichiara che il suo spazzolino rimuove fino a 7 volte più placca rispetto ad uno spazzolino tradizionale: non ho la possibilità di convalidare il dato ma al termine di ogni sessione la sensazione di avere una bocca pulita è tangibile.
Piccoli accorgimenti
Una cosa che ho particolarmente apprezzato di questo spazzolino è l’attenzione ai dettagli in quanto nulla sembra lasciato al caso a cominciare da quel millimetro d’aria che c’è tra la spazzola ed il manico che evita il depositarsi dello sporco.
Un unico difetto: il prezzo
Tanta tecnologia solitamente vuol dire costoso, e gli spazzolini della gamma DiamondClean non fanno eccezione. Il modello provato ha un prezzo ufficiale di 299 Euro, che su amazon già si stabilizza a 229 Euro ma attualmente è in vendita ad un prezzo estremamente aggressivo di 119,99 Euro che lo rendono quasi un affare.
Si tratta comunque di uno spazzolino costoso è innegabile, ma la sensazione è che sia capace di farcene spendere meno poi dal dentista.