Pete Lau, CEO di OnePlus, ha ufficializzato la fusione dei due brand
Le fusioni in campo tecnologico, a dispetto delle promesse dei portavoce, sono sempre dense di significato e hanno avuto spesso un impatto importante nelle attività del brand più debole. Negli ultimi anni abbiamo visto spesso le acque agitate nelle quali si sono dovuti muovere nomi noti come Pebble, Motorola e Philips giusto per citarne alcuni tra i più datati per arrivare ad operazioni più recenti come Pioneer acquisita parzialmente da Onkio per poi finire entrambe svendute.
La notizia di oggi riguarda due brand molto attivi nel settore smartphone: OnePlus e OPPO, che già da inizio anno avevano dato vita ad una mescolanza di reparti che stando alle parole di Pete Lau si completerà con una fusione completa dei rami aziendali.
Si cerca ovviamente di rassicurare l’utente OnePlus sui possibili benefici che tale fusione potrà portare al marchio, ma con un’occhio un po’ navigato si possono scorgere due possibili scenari:
- il primo, quello che tutti si augurano, è che OnePlus possa cooperare in maniera pacifica con OPPO sviluppando insieme gli smartphone da proporre andando a spartirsi i mercati: OPPO è molto forte nel mercato interno cinese mentre OnePlus ha un’ottima reputazione internazionale e sebbene la prima stava iniziando a mettere i piedi fuori dai confini cinesi potrebbe tornare sui suoi passi dando maggior forza a OnePlus;
- il secondo scenario, quello funesto, vede si una collaborazione e una fusione dei rispettivi reparti che inizialmente porteranno benefici ma tra i due la parte debole è indubbiamente OnePlus che da ormai qualche anno ha perso la sua verve innovatrice ad appannaggio proprio di brand quali Oppo e Realme. In questo scenario non c’è spazio per OnePlus, che prima o poi verrà via via ridimensionata, mentre Oppo accrescerà la sua presenza nel mercato internazionale.
Difficilmente esiste una via di mezzo, e tra i due scenari se la storia ci insegna qualcosa è molto probabile che sarà il secondo a prevalere. OnePlus sembra ormai da tempo aver perso quel suo spirito aggressivo verso i flagship e si è andata ad uniformare con prodotti qualitativamente molto buoni ma mai capaci di conquistare anche per via di un differenziale di costo ormai risicato. Si è inserita in nuove fasce del mercato con risultati a mio avviso al di sotto delle attese ed ha anche commesso un passo falso con il suo smartwatch, ma qui mi sento di voler chiudere un occhio dal momento che tutto quello che non si chiama Apple Watch non è che abbia mai visto periodi esaltanti.
OnePlus deve stare quindi molto attenta perchè dispone ancora di una community molto affezionata che con i giusti prodotti sarebbe disponibile a “risvegliarsi”, ma l’idea della fusione pone il brand su un binario parallelo che potrebbe prendere percorsi inaspettati.
Di certo quello che nessuno vorrebbe vedere è che dopo il 2021 che ha visto l’abbandono del brand LG nel mercato della telefonia, possa seguire qualcun altro di altrettanto caro.