C’era una volta “Esplorando il corpo umano”, cartone animato d’intrattenimento che mi fece crescere pensando ai miei globuli rossi come piccoli esseri parlanti a volte un pò grassottelli a volte un pò gnocche ma sempre carichi di balle d’ossigeno. Quel cartone, unito alla mia curiosità , è forse una delle cose che mi hanno sempre spinto a “vivisezionare” gli oggetti per vedere come sono fatti al loro interno, e non nego che spesso le soddisfazioni sono state notevoli.
Nel corso di questo articolo, scopriremo cosa ci nasconde l’interno di un hard-disk e vedremo i vari passaggi per riuscire a smontarlo pezzo dopo pezzo.
La prima cosa che realizzerete se doveste avere la stessa idea, è che un hard-disk può essere una buona fonte di raccolta nel caso vi servano delle viti sufficientemente piccole.
A fare da cavia all’esperimento, è il disco che ormai utilizzo da qualche anno come ferma-carte, dopo che un sovradosaggio di corrente l’ha sbruciacchiato mandando a quel paese tutte le foto in esso contenute (oltre al resto ovviamente).
AVVISO: smontare o intaccare in qualche modo la scocca di un hard-disk può seriamente danneggiare la possibilità di lettura dei dati al suo interno, oltre che farvi perdervi la garanzia. Quindi se siete curiosi anche voi, usate unicamente un hard-disk irrimediabilmente rotto.
Per l’apertura di un hard-disk serve uno speciale tipo di “bit” per poter svitare le sue viti. Si tratta del Torx numero 8 (solitamente abbreviato in T8), che appare come un cacciavite a stella ma con qualche sfaccettatura aggiuntiva.
Sul lato inferiore di ogni hard-disk è presente una scheda logica. Se dovesse capitarvi di danneggiare in qualche modo la vostra unità , uno dei primi tentativi per cercare di recuperare i dati è quello di sostituire l’unità logica con una identica presa da un’altro hard-disk.
La scheda logica si rimuove semplicemente svitando le viti
Dopo aver rimosso la scheda logica procediamo svitando le viti della parte superiore
E’ probabile che l’unità sia coperta in certi punti da dei nastri adesivi o dei cerchietti color metallico che oscurano la presenza di alcune viti
Una volta rimosse le viti dovreste riuscire molto semplicemente a sollevare il coperchio. Quello che si nota immediatamente sono i dischi e la testina per la lettura dei dati. Nella foto avevo già rimosso il filtro dell’aria, una specie di cuscinetto bianco posto nell’angolo in basso a sinistra
In corrispondenza della testina troviamo dei magneti (2 per l’esattezza) molto potenti che la tengono in posizione.
Per rimuovere la testina occorre svitare la vite del perno centrale e scollegare la parte che si interfaccia con la scheda logica esterna
Una volta rimossa la testina rimane ancora il secondo magnete
Curiosamente, una cosa che non mi aspettavo, è un piccolo box di plastica traparente all’interno del quale ci sono diverse palline minuscole, di cui ignoro l’utilitÃ
Una volta rimossa la testina, e dopo aver svitato le viti del primo anello che tiene fermi i dischi, è possibile sfilare i dischi. La loro consistenza è decisamente più rigida rispetto a quella di cd o dvd, e la loro superficie è di una lucidità e purezza tali che si “macchieranno” non appena vi appoggerete sopra le dita.
Un dettaglio della scatoletta con le piccole sfere
Non vorrei dire una stupidaggine.
Sebbene l’Hard Disk sia sigillato ermeticamente, tuttavia un residuo d’aria al suo interno comunque circola.
Le sferette dovrebbero servire a filtrare ulteriormente questa poca aria, così da intrappolare le poche tracce di polvere residue sfuggite durante il processo di fabbricazione.
Potrebbero essere delle sfere di “silica gel” che serve ad assorbire umidità . Si tratta di quel materiale che trovate spesso nelle scatole di scarpe contenuto in un sacchettino di carta.
Son nere, non mi sembra gel di silice.