Jay-Z ha acquisito TIDAL, servizio concorrente a Spotify e Deezer noto per offrire musica in formato Lossless, e giusto ieri accompagnato da una parata di star della musica ha presentato ufficialmente la nuova filosofia del gruppo ed i servizi offerti.
Jay Z, Beyoncé, Kanye West, Alicia Keys, Arcade Fire, Daft Punk, Jack White, Jason Aldean, Chris Martin, Calvin Harris, J. Cole, deamau5, Madonna, Nicki Minaj, Rihanna, Nicki Minaj e Usher
Tutti insieme si dichiarano firmatari del seguente proclama:
TIDAL è una società posseduta in maggioranza dagli artisti la cui missione è di ridare valore alla musica e proteggere la sostenibilità di un’industria musicale radicata nella creatività e nell’espressione.
Con TIDAL ci impegniamo a costruire una piattaforma che rifletta i contributi diretti degli artisti, offrendo una ricca esperienza. Musica presentata e ascoltata così come l’hanno pensata gli artisti.
Il nostro movimento è guidato da pochi che invitano tutte le band a riunirsi intorno una causa comune, un movimento che vuole cambiare lo status quo”.
TIDAL è noto appunto per il formato Lossless, offerto però con un abbonamento di circa 19.99 Euro al mese, e ieri ha presentato il nuovo servizio TIDAL HiFi che punta a far concorrenza agli altri proponendo un abbonamento da 9.99 Euro/mese in cambio di streaming ad alta qualità (ma non Lossless).
Ciò che comprendo poco la voglia di cambiare il citato “status quo”, ovvero il predominio che le major hanno sui compensi dei cantanti, che detto da persone che hanno giri d’affari plurimilionari mi fa un tantino specie. Se la vediamo come tentativo di aprirsi un nuovo giro d’affari mi fa tenerezza, se va inteso invece come tentativo di tutelare le altre band… onestamente non saprei cosa dire.
Non fraintendete le mie parole, perchè se si può fare in modo che gli artisti siano meglio ricompensati per il loro lavoro mi sembra il minimo poter iniziare da qualche parte, d’altra parte anche nel mercato dello streaming online quello che sembra ormai appurato è che sui 9.99 Euro mensili di spotify la major si prende il 73% contro l’11-16% che va invece ad autori, compositori e interpreti.
Quello che manca a TIDAL è un piano base gratuito, quello che ha reso così popolari Spotify e Deezer, e senza il quale difficilmente credo riuscirà a fare una concorrenza vera. Inoltre il concetto di musica Lossless a mio modo di vedere non si abbina molto bene con lo streaming online se pensiamo a come la ascoltiamo per la maggior parte delle volte: su un cellulare o magari con una cassa bluetooth incapace di garantire un certo grado di prestazioni. Credo siano ben pochi coloro che abbinano all’ascolto un impianto in grado di percepire le migliorie del formato Lossless.
Voi cosa ne pensate?