La Mi Band di Xiaomi raggiunge la quarta versione e si avvicina sempre di più alla perfezione
Quando si parla di fitness tracker che hanno sempre saputo attirare attenzione anno dopo anno non si può non considerare la Mi Band di Xiaomi che alla quarta versione ha raggiunto, dopo un anno di transizione dovuto a qualche errore tecnico, un livello di perfezione davvero difficile da rivaleggiare.
La nuova Mi Band 4 è compatta ed economica esattamente come lo era il primo modello, ma nel corso di questi anni è evoluta sotto il profilo tecnico e oggi può contare su un display AMOLED che gli permette di essere visto perfettamente anche sotto il sole più brillante.
Il suo utilizzo è semplice: un pulsante nella parte bassa per attivare il display e poi si naviga tra swipe e pressioni al fine di navigare nei vari menù ed interagire con le app integrate.
I menù presenti sono: notifiche, meteo, frequenza cardiaca, stato, allenamento, altro.
Alla voce “altro” si accede a delle funzioni speciali come la modalità non disturbare, la sveglia, la musica, cronometro, timer, trova dispositivo, silenzioso, display (per variare la grafica) ed infine il menù impostazioni.
Tra tutte queste voci ha un trattamento particolare la gestione della musica che dalla schermata principale è sempre possibile accedervi con uno swipe verso sinistra o verso destra e da qui potremo gestire la riproduzione dei brani che stanno suonando dallo smartphone o anche la gestione del volume.
Personalizzazione limitata
Avevo letto alcuni articoli che lodavano il buon numero di skin disponibili per la Mi Band 4 al fine di renderla un po’ più personale.
Ma se è vero che le skin ci sono, alla fine riportano un po’ tutte le stesse informazioni senza stravolgimenti e a volte queste vanno a rendere più difficile una cosa che invece dovrebbe arrivare a colpo d’occhio ovvero poter leggere l’ora.
Di fatto, dopo qualche prova, dopo 1 mese di utilizzo mi trovo bene con la skin di base perchè se poi voglio analizzarmi i dati aprirò l’app.
Ovviamente è poi possibile abbinare un qualsiasi cinturino di terze parti, in plastica o metallo, per cercare di variare un po’ almeno l’aspetto esteriore.
Notifiche: Whatsapp promosso
Lato notifiche tutto quello che riguarda l’essenziale, e quindi chiamate e messaggi dello smartphone, arrivano tranquillamente e tramite un menù presente nell’app è possibile andare ad individuare le singole applicazioni dello smartphone che possono inviare notifiche alla band.
Un aspetto però sicuramente molto importante riguarda l’integrazione con Whatsapp e qui devo ritenermi soddisfatto.
Non compariranno gli smiley, il testo sarà scritto molto in piccolo, ma arrivano tutti e rimangono in memoria e consultabili finchè noi non decidiamo di “ripulire” il tutto.
Quello che manca semmai è l’interazione ovvero permetterci di compiere un’azione abbinata ad una specifica notifica.
Rilevazione del battito cardiaco
Nessun problema da segnalare per quanto riguarda la lettura del battito cardiaco: ho fatto più volte un confronto diretto con il Galaxy Watch e nella maggioranza dei casi la lettura è risultata identica, così come anche i tempi per effettuare la lettura sono praticamente gli stessi.
Monitoraggio delle attività
Ho utilizzato quasi esclusivamente il monitoraggio della corsa all’aperto (più qualche biciclettata), la Mi Band 4 si appoggia allo smartphone per poter localizzare il percorso e permetterci poi di consultarlo tramite l’app su di una mappa, ma ha funzionato sempre bene senza mai darmi particolari problemi.
Se nel frattempo arrivano delle notifiche, si può sempre tornare al monitoraggio.
L’unica accortezza, per non perdere la rilevazione, è quella di ricordarsi di attendere il rilevamento della posizione prima di partire, un’operazione di una manciata di secondi.
Manca però il rilevamento automatico delle attività.
Ignoro se ci sia qualcuno che utilizzi questa funzione in maniera consapevole, voglio dire: chi fa attività seria solitamente inizia e termina manualmente l’attività mentre chi non fa attività seria solitamente presumo gli basti leggere il numero dei passi compiuti a fine giornata.
Quindi non so quanto sia importante il fatto che manchi il rilevamento automatico, ma è comunque giusto sottolinearlo.
Così come è importante dire che il numero delle attività che è capace di monitorare è limitato:
- corsa all’aperto
- tapis roulant
- ciclismo
- camminata
- esercizio
- piscina
L’ultima attività vi avrà così dato un indizio ovvero che non teme l’acqua grazie alla sua resistenza a 5ATM (50 metri). Fateci sostanzialmente quello che volete.
Stima dei passi a fine giornata
In passato ho fatto un confronto tra Galaxy Watch e Fitbit Charge 2, e probabilmente ripeterò il confronto tra non molto usando questa volta la Mi Band 4.
Di seguito vi riporto le letture di 3 giorni consecutivi per quanto riguarda la stima dei passi effettuati:
Confronto | Samsung Galaxy Watch | Xiaomi Mi Band 4 |
Giorno 1 | 13.944 | 12.954 |
Giorno 2 | 6.494 | 5.881 |
Giorno 3 | 15.666 | 14.583 |
Come sempre la mia opinione è che sia difficile capire sull’arco dell’intera giornata chi dei due abbia più ragione. La mia impressione è però che la Mi band 4 valuti con attenzione le fasi di riposo perchè la conta dei falsi positivi è davvero bassa.
Ma su questo ci tornerò con più attenzione in uno dei prossimi video sul canale YouTube.
Il mio consiglio però è che, a meno che ci sia a monte una qualche esigenza specifica, non dovete fissarvi sul dato specifico del singolo giorno quanto più sull’andamento generale della settimana o del mese.
Il conteggio dei passi serve a mio avviso più che altro per capire quanto siate attivi all’interno di un arco temporale medio, e non se “oggi ho fatto un passo in più di ieri”.
Autonomia super
2 settimane di autonomia, questo è il dato a cui sono giunto dopo più di un mese di utilizzo e questo avendo attiva la lettura del battito cardiaco ogni 10 minuti.
Un aspetto importante legato al monitoraggio attività è il fatto che sia possibile tarare in automatico la frequenza della lettura del battito in modo tale che se io sono a riposo la lettura avviene sulla base di quanto ho richiesto, ma se poi avvio un’attività la frequenza di lettura aumenta. Tutto questo a vantaggio di una dato più veritiero ma con una particolare attenzione alla durata della batteria.
App di gestione: luci e ombre
Un aspetto fondamentale in una smartband, per via del suo display ridotto al minimo, è l’app che la gestisce. Avere una buona app significa garantire all’utente di avere sempre a disposizione il dato aggiornato ma anche renderlo facile da capire.
E’ qui che aziende come Fitbit hanno decretato il loro successo.
L’app che gestisce la Mi Band 4 si chiama Mi Fit.
Mi Fit è un’app completa, alla quale basterebbe davvero poco per essere perfetta.
Il monitoraggio del sonno potrebbe essere più dettagliato tanto per cominciare, manca infatti la distinzione della fase REM.
Ma la cosa che mi ha infastidito maggiormente è l’interfaccia dedicata alla pagina principale, quella che ti trovi davanti quando apri l’app.
Al posto di fornire fin da subito un riepilogo un pochino più corposo ci si limita a qualche dato rigorosamente da approfondire con un tocco.
E poi nella parte alta ci sono i menù camminata, corsa e ciclismo che altro non sono se non pagine dalle quali è possibile iniziare il monitoraggio via smartphone: spazio sprecato insomma, e segno che quest’app vuole essere qualcosa di più e non dedicata unicamente alla sincronizzazione dei dati, perchè se così fosse li ci dovevano essere gli approfondimenti legati al sonno e all’attività.
Tutte le varie impostazioni invece saranno amministrabili premendo sul pulsante “profilo”.
Display: attenzione ai graffi
Abbiamo già parlato del bellissimo display AMOLED da 0.95″, ma quello che ancora non vi ho detto è che si graffia. Dopo 1 mese riporta già alcuni graffi che almeno nel mio caso sono verso i bordi esterni rimanendo così quasi invisibili nella maggioranza dei casi. Ma il mio consiglio è comunque quello di utilizzare le pellicole di protezione.
E’ vero che il costo contenuto della Mi Band 4 potrebbe portarci a non utilizzarle, ma se il graffio vi si presenta sulla parte centrale il pentimento potrebbe essere immediato.
Pro
- Rapporto qualità / prezzo davvero impareggiabile
- Display AMOLED
- Autonomi
Contro
- Sfondi limitati
- Display esposto ai graffi
- Interfaccia app migliorabile
Il prezzo, quello giusto
Malgrato quindi qualche piccolo difettuccio Mi Band 4, esattamente come i suoi predecessori, va forte su un aspetto in particolare ed è quello che interessa maggiormente: il prezzo.
Il suo prezzo ufficiale è di 34,99 Euro… semplicemente perfetto per un prodotto che può dare tanto in termini di monitoraggio, in termini di autonomia e in termini di leggibilità ad ogni condizione meteo.
Ma con le varie promozioni e prezzi altalenanti non si faticherà trovarla anche a qualcosina meno e questo è un problema perchè almeno fino ad ora è sempre stata molto difficile da reperire in tempi brevi senza affidarsi alle spedizioni dall’oriente.