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Tutti alla ricerca del bosone di Higgs in diretta web grazie all’LHC del CERN

Ore 9.00 am di Mercoledì 10 settembre 2008: questo è il giorno che vi dovete segnare; il giorno in cui sarà messo in moto l’accelleratore di particelle più grande mai realizzato al CERN. Il suo nome tecnico è LHC (Large Hadron Collider), e grazie ad esso si cercherà di dare una risposta concreta ad alcuni dei più grandi enigmi della fisica:

  • esplorare la fisica delle altissime energie – oltre il TeV;
  • ricercare evidenza empirica del bosone di Higgs;
  • cercare prove a sostegno della teoria della supersimmetria, un significativo passo avanti rispetto al modello Standard, l’attuale formulazione della fisica delle particelle;
  • studiare gli effetti delle collisioni tra ioni pesanti accelerati, principalmente ioni di piombo e di calcio.

Se volete online trovate anche il manuale tecnico, nel caso doveste decidere di costruirne uno; vi avviso però che vi servirà un’area pari ad una circonferenza di 27 Km e dovrete metterlo a circa 50 metri di profondità. Con qualche sacchetto del ghiaccio poi dovrete cercare di mantenere la temperatura del CMS a circa -270° (forse se siete un Cavaliere dello Zodiaco tipo Cristal potrebbe riuscirvi più facile, ma solo dopo che avrete combattuto contro Acquarius). Il CMS è il più grande magnete mai realizzato (misura 21 metri di lunghezza x 16 di diametro) ed è il cuore del progetto LHC.

Quello che rende ancor più importante la pubblicazione di questo articolo, è il fatto che voi potrete assistere alla diretta web del momento in cui pigeranno il bottone.  Come? è molto semplice, ed avete due possibilità:

  1. la prima è via web, seguendo il webcast a questo indirizzo;
  2. la seconda è via satellite, ed in tal caso vi rimando alla pagina relativa per avere maggiori dettagli.

Non sono un esperto in materia, ma se la mia memoria non m’inganna in merito al progetto da quando se ne è iniziato a parlare mesi e mesi fa alcuni criticavano la pericolosità di esperimenti simili in quanto potrebbero dare vita a buchi neri che potrebbero, come dire, costarci caro.

Se volete maggiori informazioni, cliccate qui!

Diamo quindi inizio alle danze!

Paolo Colombo
Paolo Colombohttps://www.mytechnology.eu
Classe '81, appassionato di tecnologia e internet. Dal 29 marzo 2007 scrive quotidianamente con passione sul suo blog www.mytechnology.eu | .it articoli inerenti queste due tematiche. Ha una bellissima moglie e due figli adorabili, e passa le nottate scrivendo articoli e giocando online con i membri del clan EraseR che conosce da ben 20 anni.
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11 Commenti

  1. Il 10 di settembre verrà solo acceso ma non verrà fatto nessun esperimento di sorta. Se non ricordo male il boss del CERN ha detto che se proprio vogliamo segnarci una data allora quella data dovrebbe essere il 21 di ottobre, ammesso che tutti le prove che faranno prima di quella data vadano bene.

  2. nooooooooo
    Io volevo qualche news apocalittica al telegiornale….
    volevo fuggire in auto dopo aver riempito bidoni di benzina…
    volevo prelevare tutti i miei risparmi e girarmi l’europa in auto…. 🙁
    Vabbè… prima o poi qualcosa che mi spinga a farlo succederà.

  3. Per fortuna, i buchi neri che eventualmente si formassero evaporerebbero in meno di un secondo. Questo grazie alla radiazione di Hawking (anche se l’esistenza della tale è stata finora solo ipotizzata).

    Probabilità che l’esperimento crei qualcosa di pericoloso, sia avvicinano a 1/10^22…

    Cmq l’acceleratore verrà acceso e provato in data 10 settembre, come riporta il sito del CERN, “LHC first beam”.

    Ad ogni modo per il primo anno dovrebbe funzionare a meno di 10 TeV.

    Per comparazione, il secondo acceleratore più grande, al FermiLab di Chicago, funziona attualmente a 1.96 TeV.

  4. Grazie delle info! bella anche la comparazione con l’acceleratore americano, che rende molto direi la potenza di quello nuovo…yeah!

  5. e io che ero rimasta a modern physics del Tipler…
    all’operatore nabla e ai neutrini… mai lasciare la fisica per la chimica farmaceutica..complimenti per le info!

  6. @ Paola: grazie a te per il commento…beh dai con la chimica farmaceutica magari un domani potresti farci passare quei brutti raffreddori/influenze che annualmente ci tartassano!

  7. A mio avviso,se il bosone di Higgs non verrà identificato neppure nei prossimi esperimenti all’ATLAS (l’apparato all’interno dell’LHC del CERN),ciò non creerà alcun imbarazzo per i fisici che da diversi decenni ormai stanno cercando di rilevarlo.È vero che alcuni esperimenti compiuti nel corso dell’ultimo decennio, hanno cominciato a limitare notevolmente lo spazio parametrico per questa particella, ma finorà non è mai emerso nessun risultato significativo.A ben vedere,la teoria che descrive tale particella scalare con spin nullo (ovvero il bosone di Higgs),ad un livello assai profondo soffre di gravi problemi formali.Uno di questi (…forse il peggiore),è che le particelle scalari sono notoriamente sensibili alla nuova fisica che potrebbe subentrare a scale di energia molto alte (come quelle che verranno utilizzate nel progetto ATLAS,rimanendo nello specifico).Se le forze: forte,debole ed elettromagnetica sono unificate ad una certa scala-livello di energia,e il bosone di Higgs diventa parte di una struttura maggiore, diventa virtualmente impossibile mantenere “leggera” la particella scalare quando le particelle ad essa affini diventano “pesanti”.Nel modello standard non è possibile preservare la gerarchia delle scale in alcun modo naturale.Tutto comunque si verrebbe a risolvere con l’introduzione,a tal punto,del concetto di supersimmetria. Ogni bosone e ogni fermione in una coppia supersimmetrica danno lo stesso contributo alla massa efficace del bosone di Higgs,ma il loro contributo è di segno opposto.In ultima analisi quindi,gli effetti di tutte le particelle virtuali (dei fermioni e dei bosoni),si annullano facendo sì che la massa del bosone di Higgs non risenta dell’influenza della fisica a scale di energia più alte.Rimane comunque a questo punto un problema di fondo:Se le particelle ordinarie vengono divise in massa dalle loro partner supersimmetriche,viene a mancare il meccanismo con cui le une e le altre si annullano nel calcolo degli effetti delle particelle virtuali sulla massa di Higgs.Senza addentrarmi in ulteriori dettagli tecnici,tirando le somme,è possibile giungere all’idea che la scala di energia a cui i partner supersimmetrici della materia ordinaria dovrebbero esistere,non può essere molto più alta della scala della rottura di simmetria dell’interazione debole.Con i futuri esperimenti al CERN,sarà quindi possibile stabilire una volta per sempre, la fondatezza o meno del modello supersimmetrico,ipotizzato già agli inizi degli anni ’70.

  8. mi chiedo: perchè sperperare una fortuna per ricercare un fantomatico oggetto, esistente solo come ipotesi di alcuni fisici fantasiosi, questo cosiddetto “busone” di Higgs – io per molto meno posso mostrare al mondo il mio “busone”, che, perlomeno, sono certo che sista

  9. ma lol…
    forse perchè a quel punto poi ci metteremmo tutti in mostra per mostrare i nostri busoni e allora tutto avrebbe molto meno valore

    …ma è solo un’ipotesi 😀

  10. pensiamo a cose per ora piu’ importanti ,al momento penso a molte cose che si possano risolvere con il costo dell’ acceleratore

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