La Pagina 101: Silenzio assoluto

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Ecco un altro libro di Frank Schatzing, intitolato “Silenzio Assoluto” e che avevo deciso di leggere memore del buon ricordo che mi aveva lasciato con “Il quinto giorno”. Purtroppo però non posso dire altrettanto di questo libro che sebbene sia scritto egregiamente, a livello narrativo invece manca di contenuto, concentrandosi più su un’analisi politica che su scene d’azione che avrebbero dato una mossa ad un racconto che a lungo andare sembra molto ma molto statico. Resta comunque notevole lo spessore del personaggio principale, Liam O’Connor, un fisico fascinoso di origine irlandese che non ama stare alle regole.

Cito una frase che mi è piaciuta in modo molto particolare, e spero non me ne vogliate perchè sta alla fine del libro (ma non ha comunque nulla a che fare con la trama sia ben chiaro). In merito al whisky ci si chiede in quali occasioni sarebbe buona norma berne un bicchierino. Si risponde citando una battuta di W.C. Fields:

Portate sempre con voi una fiasca di whisky in caso vi mordesse un serpente. E portate sempre con voi un piccolo serpente.

A dopo il break con la pagina 101.

silenzio_assoluto

La Pagina 101:

La peggiore brodaglia che gli scozzesi abbiano mai disperso per il mondo! Mettermi davanti una roba del genere. Non sarebbe neanche buona per affogarci dentro.”

Kuhn fissò Kika con un ghigno allusivo. “Un buco nell’acqua, signora collega?”

“Chiuda il becco!” Liam tornò dal bagno e sbadigliò. Sembrava che stesse per crollare a terrada un momento all’altro. “Mi coricherò. A volte la realtà è semplicemente troppo realistica. Quando dobbiamo andare a questo ridicolo istituto?”

“Kuhn verrà a prenderla alle sei e mezzo”, rispose Kika.

“A che ora è la conferenza?”

“Alle sette. Sarebbe meglio se lei arrivasse qualche minuto prima.”

“Santo cielo!” gemette Liam, lasciandosi cadere lungo disteso sul letto. “La puntualità è una cosa spregevole, stupida e volgare. Ruba il tempo, ha detto Oscar Wilde, e aveva ragione sotto tutti i punti di vista. E’ la generosità degli autistici. Anche un idiota può essere puntuale. Mi svegli verso le sette, poi vediamo.”

“Le sei e mezzo”, ribadì Kika.

“E va bene.” Liam indicò la rosa. “Non è strano? Spesso le donne intelligenti sono notevolmente brutte. Lei no, il che è ancora più notevole. La prenda, viene dal cuore.”

“Grazie, ma non ho l’abitudine d’inchinarmi dopo un complimento”, replicò Kika avviandosi alla porta. “Sono troppo alta”

Lasciò il Maritim, salì in auto e si ricompose. Quella cosa dentro di lei ricominciò a spingere e stavolta lei non si oppose. Con suo grande stupore, si rivelò una risata.

Ciò che aveva vissuto fino a quel momento non era niente in confronto alle possibili sorprese che O’Connor teneva in serbo. Ad Amburgo aveva saltato diversi appuntamenti oppure si era presentato in ritardo, cosa abbastanza grave, ma innocua rispetto alle risse in cui si cacciava a intervalli irregolari. Come l’anno precedente, a Brema. Secondo la versione di O’Connor, sostenuta dalla casa editrice e dalla polizia che aveva condotto le indagini, quando lui, verso l’una del mattino, era entrato in un locale piuttosto trendy, un uomo d’affari l’aveva insultato e poi aggredito. In seguito, non era stato possibile stabilire con certezza chi avesse fatto la prima mossa, ma l’uomo d’affari ne era uscito col naso rotto, mentre O’Connor se l’era cavata con un pò di dolore alle nocche.

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