Negli ultimi giorni ho fatto quello che altre 20 milioni di persone hanno fatto negli ultimi mesi: sono andato a visitare EXPO 2015. 2 volte.
L’ho fatto perchè è EXPO, e capita forse una volta nella vita di poterci andare nel momento in cui il tuo Paese è anche il Paese ospitante: basta pensare che gli unici precedenti italiani sono stati Milano nel 1906 e Torino nel 1911 (che però era Internazionale e non Universale) e quella che avrebbe dovuto tenersi a Roma nel 1942 ma che fu annullata a causa della seconda guerra mondiale.
EXPO, nella storia
Per chi non lo sapesse il passato di EXPO è ricco di innovazione, architettonica ma non solo: nel 1889 ci ha lasciato in eredità la Tour Eiffel e fu l’anno in cui per la prima volta fu possibile visitare l’esposizione di sera grazie all’utilizzo dell’energia elettrica; nel 1933 invece fu il turno di Chicago che volle celebrare il progresso (basta pensare che venne dopo la grande depressione del ’29) e proprio qui l’Italia fece bella mostra di se mostrando la pila, il telefono, il motore a scoppio e la dinamo.
EXPO 2015: nutrire il pianeta
E cosi via fino ad arrivare ai giorni nostri e a Milano sede di EXPO 2015. Il tema? Nutrire il pianeta.
Molte delle persone con cui ho avuto modo di parlare si lamentano, e quelli che lo fanno spesso non hanno ben capito la differenza tra EXPO2015 ed un’altra fiera in cui “se magna”. Qui l’obiettivo non è mangiare ma presentare culture diverse e come tali culture affrontano le problematiche legate al nutrimento. Ovviamente è anche l’occasione per presentare la propria “cucina” ma non vanno comunque confuse le due cose.
Ogni padiglione/Nazione lo fa a modo suo, c’è chi azzecca il tema e chi no, ma non per questo EXPO va giudicata male solo perchè ti sei fatto un’idea errata.
A mio giudizio quindi reputo EXPO una fiera molto bella ed un’occasione per approfondire superficialmente culture molto differenti dalla nostra.
Il grosso problema però è l’affluenza. Chi ha pensato come me di aspettare l’ultimo periodo per andarci ha sicuramente fatto un grosso errore in quanto EXPO andava visitata nei mesi di giugno/luglio quando c’era si gente ma non ai livelli che si sono visti da metà Agosto in avanti.
Avrete sicuramente sentito parlare di code di 4-5 ore o forse anche di più solo per visitare un singolo padiglione e vi sarete chiesti se sono code reali: ebbene si, sono code reali e a mio avviso nessun padiglione vale l’attesa di un tempo simile.
Consigli per chi ancora deve andare
Il mio consiglio a chi ancora volesse andarci (affrettatevi, EXPO chiude il 31 ottobre) è quello di andare in settimana dal martedi al venerdi quando ci sarà ancora tanta gente ma non ai livelli del week-end, e di portarvi un bambino di età tra i 3 o i 4 anni con il passeggino. Noleggiatelo se potete (il bambino intendo eh), ma se non avete altre forme di agevolazione (anziani, carrozzina o portatori di handicap) è l’unico modo per garantirvi la visita a diversi padiglioni saltando le code. Questo non vi garantirà comunque l’accesso automatico a padiglioni come Emirati Arabi e Thailandia dove il limite massimo per i bambini in passeggino è di 1 anno mentre per il Kazakistan deve avere massimo 3 anni e chiedono anche un documento per la verifica. Segnalo inoltre che ogni padiglione adotta le sue regole, e questo vale per l’età relativa agli anziani e per il numero di accompagnatori consentiti.
I padiglioni aprono tutti alle ore 10.00 tranne il Giappone che apre alle 9.30. Se quindi entri alle ore 9.00 da Roserio o da Merlata ti toccherà comunque attendere.
Ma vale davvero la pena portare mio figlio di 3 / 4 anni? Sarà una faticaccia perchè non sarà facile districarsi in mezzo a tutta quella gente, ma sicuramente più per te che per tuo figlio o figlia il quale prenderà tutto come un gioco ed avrà diverse occasioni per interagire con presentazioni, display touch, occhiali 3D e tutto quello che EXPO offre. Il padiglione del Kazakistan è stato un vero momento di intrattenimento dall’inizio alla fine, e probabilmente anche quello del Giappone (che ho visitato da solo). Ma tutti bene o male se il bambino è stimolato possono rappresentare forme diverse di arricchimento.
Di seguito inserisco il video che ho realizzato nelle due giornate in cui sono stato a EXPO: sabato 3 ottobre e mercoledi 7… così se proprio non vorrai andarci spero possa invogliarti a farlo o fornirti qualche spunto interessante.
Padiglione ITALIA e Albero della vita.
Un commento speciale va fatto a mio avviso riguardo al Padiglione Italia. Esteticamente mi è piaciuto molto ma nutro un sentimento contrastante per quanto riguarda il piano dei contenuti:
- le sale a specchi con le proiezioni dei paesaggi sono molto belle e come dicevo prima forniscono un contesto e danno un’idea delle nostre bellezze, certo avrei fatto in modo che lo spettatore potesse capire il nome dei posti mostrati ma va beh… è andata così
- gli effetti caleidoscopici lasciano il tempo che trovano, sono belli ma niente di più
- ho invece trovato carente la correlazione con il tema di EXPO; indubbiamente l’afflusso delle persone non permette di goderselo… ci sono delle sale dove serve del tempo per soffermarsi ad ascoltare, a leggere ed il contesto a mio avviso non lo consente ma al posto delle pannellate di monitor con visi e persone io ci avrei messo le foto di alcuni piatti cucinati da noti chef che avrebbe quanto meno garantito una maggiore ambientazione.
L’albero della vita invece? Bello il nome, bello tutto. E’ quel tocco che ci voleva, quell’elemento che ti fa sembrare bello qualsiasi cosa anche se intorno ad ammirarlo sono stipate migliaia di persone. E voglio sperare onestamente che Milano non se lo lasci sfuggire una volta finita EXPO, lasciandolo andare magari nella sua città natale (Brescia), perchè si tratta di un’installazione costosa (anche in termini di mantenimento ed operatività) che merita un pubblico ampio che solo le grandi città possono in qualche modo garantirgli.