Sabato 2 dicembre sono stato a vedere il film evento Godzilla Minus One, che celebrava i 70 anni del franchise più longevo di sempre
Godzilla Minus One è il 37° film incentrato sul Kaiju giapponese, di cui 33 prodotti da Toho ed il primo che vede alla regia Takashi Yamazaki.
E’ stato distribuito in Italia come film evento per celebrare l’anniversario dall’uscita del primo film ed è arrivato in un numero limitato di sale cinematografiche con audio giapponese e sottotitoli in italiano.
Non mi ritengo, al contrario di mio figlio di 9 anni il quale mi ha accompagnato in sala, un grande esperto della saga cinematografica: ho visto qualche film più datato e ovviamente tutti i più recenti film appartenenti al Monsterverse e sto guardando con molto interesse Monarch su Apple TV+, ma al netto di questo nutro un interesse relativo verso Godzilla.
E’ evidente però fin dal primo minuto che la produzione e regia giapponesi di questo film lasciano un tocco particolare, portandomi a dire che Godzilla Minus One può benissimo essere considerato un film capolavoro per il suo genere.
Il film è ambientato ancora una volta negli anni ’50, con un Giappone che sta piangendo i morti causati dai bombardamenti americani ma al tempo stesso fa un esame di coscienza in relazione al suo comportamento messo in campo durante il conflitto.
L’aspetto migliore del film infatti è che pur essendo un film su Godzilla, è anche un’occasione di autocritica per ripensare al valore della vita umana al tempo dei kamikaze nonché di critica verso la guerra stessa.
L’atmosfera che traspare dal film almeno per la prima ora di visione è di una triste malinconia legata al protagonista che si è sottratto al suo dovere, ma poi pian piano con l’evolversi della storia questa malinconia va scemando lasciando il posto ad un tenue velo di speranza: speranza per la vita e speranza di sopravvivenza, perché se anche hai un mostro che ti sta devastando la nazione tu vuoi ancora poter dare il tuo contributo per sottrarti da quell’onta che la società ti ha imposto.
Ed è infatti dalla seconda metà in poi, quando Godzilla entra in piena azione e nasce il desiderio di vendetta, che il film decolla in sequenze di battaglia ben ritmate ed enfatizzate da una colonna sonora decisamente all’altezza e che strizza l’occhio ai capolavori del passato.
Godzilla Minus One è un film capace di insegnare ad Hollywood come si tratta il tema Kaiju: sebbene questo Godzilla sembra una versione più imbalsamata rispetto al corrispettivo hollywoodiano non gli è mancato davvero nulla, ed il regista è stato capace di far percepire in pieno la potenza del kaiju, in particolare nella scena principale di devastazione.
Anche a livello di trama, nonostante la presenza di 36 film precedenti, qui ci troviamo di fronte ad una sorta di reboot ma se questa è la base di partenza non posso che ritenermi fiducioso e sperare di vederne ben presto il seguito.
Mi è piaciuto, davvero tanto: l’audio in giapponese non è stato un grande problema in quanto i dialoghi non sono eccessivamente lunghi e ascoltare una lingua non nostra ogni tanto può far solo che bene, ma è sicuramente vero che la palestra data dai manga sub-ita aiuta.
Nel mercato americano il film ha riscosso un discreto successo guadagnando meritatamente la vetta della classifica, mentre in Italia è andata un po’ meno bene ma se vi piace il genere questo è un film da vedere o da recuperare quando uscirà in versione digital!